Gli anni ’90 rappresentano senza dubbio uno di quei periodi che hanno segnato un punto di svolta nella storia della moda e del costume: hanno rappresentato per la moda qualcosa di difficile da poter replicare. Stiamo parlando ovviamente delle top model: icone di stile che hanno segnato un’epoca e i cui volti hanno occupato per interi anni le copertine più famose e che gli stilisti più celebri si sono contesi a suon di contratti milionari. Le prime modelle che oltre a sfilare in passerella, erano i volti di campagne pubblicitarie, copertine, video musicali e chi più ne ha più ne metta.
Bellissime ed irraggiungibili nelle pose plastiche che le immortalavano sulle copertine delle riviste (che allora erano l’unico modo per ammirarle) le top model degli anni ’90 hanno incarnato l’ideale di donna raffinata ed incantevole, segnando l’immaginario di diverse generazioni di uomini e donne che di loro si sono innamorati e che a loro si sono ispirati. Difficile trovare un millenial che vedendo una foto di Naomi Campbell, Linda Evangelista, Cindy Crawford o Claudia Schiffer (per dirne qualcuna) non la riconosca in meno di un secondo!
I loro sono tutti volti che hanno continuato ad imporre per almeno un decennio i “canoni” estetici necessari per entrare a fare parte del fashion system. Un gioco che reclutava ambasciatrici costrette a rasentare una certa perfezione per mandare avanti un’industria da miliardi di dollari.
Cosa succede nel corso degli anni a queste supermodelle? Accade che già verso la fine degli anni ’90 si inizia a dare peso, oltre che alla formidabile forma del corpo, anche alla personalità delle modelle: la prima che fa da anello di congiunzione è forse proprio Kate Moss: una personalità che vuole e deve sovrastare il corpo. Cambiando volti e aspirazioni della moda. Mai si sarebbe immaginato che proprio una di loro, una modella dai canoni estetici decisamente atipici per l’epoca, avrebbe fatto da apripista per una rivoluzione dei costumi tale da mettere da parte un concetto ristretto di bello, dando il via libera all’idea che bello potesse essere tutto. Un percorso iniziato proprio sulle passerelle di tutto il mondo.
La pubblicità, complice il successo ottenuto da pop star e attrici, aveva iniziato a rivolgere la propria attenzione altrove: aveva imposto dei canoni estetici diversi grazie alle pop star ed alle attrici che spopolavano sulle copertine in ogni dove.
Colpo di grazia, fu la tendenza dello street style che ha consacrato il passaggio al “modello di tutti i giorni”. Un modello che deve essere ambasciatore di un concetto e nel quale l’uomo comune si può impersonare: grazie anche ai social che ora danno spazio e visibilità su larga scala e che danno l’idea di essere più vicini ai propri idoli nascono campagne pubblicitarie sempre più vicine al consumatore finale e che fanno credere sempre più in una normalità del modello.
E tu in questa foto chi riconosci?
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Desi